I dati drammatici del Sud si traducono in richieste di intervento da parte del governo. Legge di stabilità: si cominci con l’eliminare le differenze fra pensionati e lavoro dipendente sulla no tax area fiscale
“I dati diffusi oggi sulla crescita del 15,8 per cento della popolazione anziana, non fanno altro che confermare il progressivo invecchiamento della popolazione”. E’ quanto spiega Massimo Vivoli presidente Fipac Confesercenti, a commento dei dati diffusi oggi da Exposanità. “Un invecchiamento però che ha tratti disomogenei tra Nord e Sud, dato che la percentuale più alta di anziani si trova in Liguria e la più bassa in Campania. Carenza di servizi, crollo del potere d’acquisto delle pensioni, non ultimo il rischio che con la legge di stabilità si riduca il reddito degli anziani di altri 300 euro in media, non fanno altro che segnalare una sempre più estesa emergenza anziani.
Nel complesso, la categoria ‘senior’, di oltre 11,6 milioni di abitanti, rappresenta il 19,6% rispetto al totale della popolazione italiana: questo significa che è necessario, più che mai, un piano di intervento che sia in grado di riformare la Legge Fornero, e un sistema di rete tale da garantire in maniera uniforme il diritto all’invecchiamento attivo a questa importante fetta della popolazione. Per questa ragione, riteniamo fondamentale che si giunga a delle modifiche della legge di stabilità, ad esempio unificando i livelli della no tax area fiscale che resta ingiustamente più bassa per i pensionati rispetto al lavoro dipendente. I pensionati italiani sono gli unici in Europa a pagare più imposte rispetto ai lavoratori dipendenti e questo primato va cancellato al più presto. Inoltre va riaffermato con forza la necessità di assicurare realmente la garanzia del diritto alla salute, attraverso servizi sanitari territoriali efficienti e un sistema di prevenzione che consenta un invecchiamento sano”.