“Apprendiamo con preoccupazione, dai nostri soci, della ricezione di missive Inps contenenti la richiesta di rimborso di somme, anche ingenti, che l’istituto di previdenza ritiene di aver erogato indebitamente ai pensionati. Fermo restando il diritto dell’Inps di rettificare, nei termini prestabiliti dalla legge, gli importi degli assegni in caso di errore, chiediamo chiarimenti sull’intervento in atto, a partire dalle motivazioni del riconteggio e dalle dimensioni della platea interessata”.
Così inizia la lettera che la FIPAC, la federazione dei Pensionati aderente a Confesercenti, ha inviato al Presidente dell’INPS Tito Boeri a seguito dell’allarme sulla restituzione di somme già erogate ai pensionati, per conteggi sbagliati imputabili all’ente previdenziale.
“La FIPAC – continua la nota – vuole conoscere se si tratta di pochi casi isolati o se piuttosto è in corso di una verifica in grande scala, che non può che creare disagio e preoccupazione. Sollecitiamo l’apertura di un tavolo con le organizzazioni di rappresentanza dei pensionati- si legge nella nota inviata a Boeri- per gestire un intervento che crea apprensione e mina le condizioni materiali di vita delle persone, anche al fine di evitare lunghe e dispendiose battaglie legali. A parte le considerazioni sull’impatto sociale del provvedimento, infatti, ricordiamo che la pretesa di restituire somme erogate per errore dall’Inps è indebita, vista la sentenza della Corte Costituzionale che proprio quest’anno ha sancito l’illegittimità di richieste di rimborso in caso di assenza di dolo da parte del pensionato. Sentenza che – concludono i pensionati – auspicavamo avesse finalmente posto fine all’invio di missive del genere: aprire una lettera e scoprire di avere un debito di 5 cifre con lo Stato è uno shock per chiunque, in particolare per i più anziani, e rischia di creare un’ondata di sfiducia nei confronti del sistema previdenziale, minandone ulteriormente il rapporto con i cittadini”.