In 35 nel nuovo consiglio di presidenza
Raffaele Fava, storico commerciante di Via Firenze, è stato confermato Presidente provinciale di Confesercenti Pescara. L’elezione è avvenuta nel corso di una partecipata Assemblea Elettiva Provinciale svoltasi nel mercato coperto di Piazza Muzii con interventi di primo piano: l’assessore regionale Marinella Sclocco, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il vicesindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis, l’assessore di Spoltore Chiara Trulli, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci, la consigliera provinciale Leila Kechoud, il presidente della commissione Attività produttive del Consiglio Comunale di Pescara Piero Giampietro, il direttore regionale di Cna Graziano Di Costanzo, il direttore provinciale Cna Carmine Salce, il direttore di Confartigianato Fabrizio Vianale, il segretario della Filcams-Cgil Lucio Cipollini, il presidente di Federconsumatori Antonio Delle Monache. A coordinare i lavori, oltre al direttore provinciale Gianni Taucci, anche il presidente regionale Daniele Erasmi ed il direttore regionale Lido Legnini.
Fava guiderà per il prossimo quadriennio un’associazione che rappresenta in provincia di Pescara 1.626 micro, piccole e medie imprese: 845 nel commercio, 370 nel turismo, 230 nei servizi, 116 nell’artigianato, 45 nella piccola industria, 20 negli altri servizi. Rinnovato in larga parte il Consiglio di Presidenza, che rappresenta il «parlamentino» dell’Associazione di categoria, che oltre al presidente Raffaele Fava ed al direttore Gianni Taucci sarà composto da 33 operatori rappresentativi delle principali categorie aderenti a Confesercenti.
Le agenzie di viaggio (riunite nella sigla di settore Assoviaggi) saranno rappresentate da Bruno Santori, i balneari (Fiba) da Elio Di Giuseppe, Ofelia Berardinelli, Andrea Straccialini, Alberto Di Michele ed Enzo Orsini, gli albergatori (Assohotel) da Argia Tontodonati e Alessandra Cattivera, i pubblici esercizi (Fiepet) da Giulia Pomponio, Giuseppe Maria Zolfo, Marcello Spadone, Matteo Berardi, Fabrizio Cattivera, Giusy Di Profio, Alessandro Russo, Nicola D’Amore e Patrizio Coroneo, i negozianti di abbigliamento (Fismo) con Luigi Patriarca, Emanuela Iannascoli, Gianfranco Costantini e Gianluca Di Domizio, gli edicolanti (Fenagi) da Gino Manzo e Giovanni Rosa gli agenti di commercio (Fiarc) saranno presenti con Fabio Di Cesare e Danilo Del Grammasto, gli agenti e mediatori d’affari (Anama) con Marco Di Simone. Il consigliere d’amministrazione di Conad Adriatico Davide Ardente rappresenterà l’associazione della media e piccola distribuzione alimentare (Fiesa), Marco Toppa rappresenterà gli odontotecnici, Valentina Finocchio la Federazione del Franchising, Patrizia Ricupito i gestori di ospitalità diffusa (Aigo), Mara Di Nucci i tabaccai (Assotabaccai), Cristian Maione i cartolai e librai (Sil) e Davide Falone la Assoartisti.
«Per la prima volta una grande organizzazione ha scelto di tenere la propria assemblea in un luogo di lavoro, un luogo del nostro lavoro di esercenti – ha detto Fava – in una fase decisiva: il segno “meno” che ha accompagnato i nostri fatturati per quasi dieci anni non c’è più: manca però ancora l’atteso segno “più”. I consumi continuano a ristagnare, i segnali sono ancora troppo deboli e faticano a generare una inversione di tendenza. Le stesse istituzioni si dimostrano assolutamente inadeguate a dare risposte al nostro mondo. La politica non è in grado di regolamentare il commercio elettronico, non è in grado di spiegarci come sia possibile che a poche centinaia di metri da noi, in zona aeroporto, un grande centro commerciale si possa permettere di emettere scontrini non fiscali perché paga le tasse all’estero. La burocrazia ci sfianca e sulla tassazione ascoltiamo solo parole e annunci. Da soli, i commercianti, gli esercenti, gli artigiani sono solo individui. Insieme, siamo il 70 per cento della forza lavoro italiana. Ecco perché entrare nell’associazione è l’unica strada percorribile per l’impresa indipendente. L’unica strada che può dar voce al cuore pulsante della nostra economia».
Confermato alla direzione Gianni Taucci, che si è soffermato sul rapporto con le istituzioni. «La tassazione locale è ancora troppo elevata, frammentata, gestita al solo fine di garantire entrate consistenti alle amministrazioni pubbliche. La tanto auspicata semplificazione è un miraggio che resta lontano, che viene tenuto lontano da dirigenti e responsabili di servizio che vedono spesso l’impresa come l’avversario. La sensazione è che la politica, ormai debole, non abbia la forza per imporsi su una burocrazia davvero onnipotente: una tendenza pericolosa, autoreferenziale, che ha già aperto le strade, fra i piccoli imprenditori, alla sfiducia nei confronti delle istituzioni. Il sentiment degli imprenditori è negativo su questo fronte. Nei Comuni dell’area metropolitana, pur serviti dalla stessa linea di mezzi pubblici, nulla è gestito insieme. Mobilità, turismo, tassazione, iniziative: ogni municipio pensa al proprio orticello, a duplicare i servizi e le iniziative, a raddoppiare persino le strutture pubbliche. Stucchevole è stato il dibattito attorno alla localizzazione del nuovo ospedale metropolitano fra Pescara e Chieti. La Confesercenti rilancia: le imprese hanno bisogno di un unico cartellone di eventi da Silvi a Francavilla, di un sistema coeso di regolamentazione della concessione del suolo pubblico e degli interventi edilizi, di un sistema integrato di mobilità fortemente orientato sul trasporto pubblico, di una tassazione il più possibile equiparata, di una promozione comune».
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