Le Organizzazioni di Categoria dei gestori – Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio – hanno proclamato un nuovo giorno di sciopero che coinvolge, dalle ore 19.00 del giorno 7 agosto alle ore 7.00 del giorno 9 agosto, i punti vendita della Petrolifera Adriatica a marchio Esso posti in Toscana.
Questa la decisione assunta dai Comitati di Colore delle tre sigle sindacali. Lo sciopero dei gestori è la prima risposta all’unilaterale, immotivata e grave violazione contrattuale attuata da Petrolifera Adriatica che, in costanza di Accordo economico e normativo, taglia e saccheggia il margine dei gestori a marchio Esso, determinando una grave perdita economica, la crisi delle gestioni, la disparità di trattamento dei gestori a marchio, causando condizioni inique e discriminatorie.
La decisione scomposta degli acquirenti del pacchetto Esso in Toscana non sorprende ed anzi conferma l’atteggiamento arrogante e aggressivo, non curante delle Leggi di Settore, con il quale si pongono nei confronti dei singoli gestori, proprio mentre il Giudice ha avviato l’esame degli Atti del procedimento cautelare intentato dalle Associazioni dei gestori nei confronti in particolare di Petrolifera Adriatica per le violazioni di Legge e di Contratto direttamente nei confronti delle Associazioni stesse. Il ricatto economico attuato da Petrolifera Adriatica perché i gestori cedano alle pressioni finalizzate all’accettazione delle condizioni economiche e normative, unilateralmente ed arbitrariamente decise dal medesimo “retista”, in palese violazione di quanto disposto con gli Accordi collettivi vigenti e sottoscritti ai sensi e per gli effetti delle Norme, non passerà. I gestori con l’ausilio delle Associazioni di Categoria sono pronti a nuove azioni giudiziarie, promosse in tutta la Regione.
I Gestori a marchio Esso della Toscana respingono il grave attacco ai propri diritti, alla dignità del lavoro e di fare impresa in un mercato disciplinato da norme specifiche e denunciano all’opinione pubblica lo strappo alla legalità di Petrolifera Adriatica e il disinteresse e il silenzio della Esso che, pur rimanendo soggetto attivo nella distribuzione, promozione e vigilanza del proprio prodotto, tace di fronte alla palese violazione degli Accordi sottoscritti e vigenti, ceduti insieme alla proprietà degli impianti. Il Modello grossista si rivela per quello che è: un Modello di business basato sulla redistribuzione degli utili a scapito del gestore. Un’appropriazione fondata sulla prevaricazione e sulla violazione delle Leggi. Siamo al capitalismo selvaggio. Decidendo di promuovere, come prima risposta, l’iniziativa di sciopero per l’8 agosto, i gestori intendono dare un messaggio preciso al retista: rispetto integrale degli Accordi in essere. In assenza di risposte adeguate, civili e rispettose dei diritti di ciascuno, nell’ambito del quadro normativo di Settore, c’è spazio solo per nuove proteste, nuovi scioperi e azioni giudiziarie. Petrolifera Adriatica non può continuare a sottrarsi al rispetto degli obblighi del contratto stipulato dalla Esso in cui è subentrata con l’acquisto degli impianti e al tempo stesso invocare – in virtù delle sue ridotte dimensioni – un’area franca nella quale fare e disfare a suo piacimento, facendo strame delle Leggi.
Le ridotte dimensioni, invocate sfacciatamente persino nelle aule di tribunale, non possono inficiare o derogare un principio che deve rimanere inviolabile per tutti: il rispetto delle Leggi non è negoziabile.
Faib, Fegica e Figisc invitano in modo ultimativo Petrolifera Adriatica ad uniformare da subito i propri comportamenti alle Norme e alle Leggi di Settore e a riconoscere ai gestori a marchio quanto dovuto ai sensi e agli effetti dell’Accordo economico e normativo vigente – e tuttora applicato – con Esso.
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