Confesercenti: “Recessione ancora in atto, perso il 9% dal 2007. Servono interventi incisivi”
Continua il calo del Pil italiano: nel terzo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, e’ diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% nei confronti del terzo trimestre del 2012. A rilevarlo è l’Istat: con la flessione di questo trimestre, sono nove i cali congiunturali consecutivi del pil in Italia. La diminuzione segnata in questo trimestre la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dei servizi e di un aumento del valore aggiunto nell’industria. Il terzo trimestre del 2013 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2012.
Confesercenti: “Per fine 2013 ci attendiamo peggioramento anche nei consumi, scongiurare rischio crescita zero del Pil nel 2014”.
“I dati relativi al prodotto interno lordo italiano dimostrano che siamo ancora in piena recessione. L’immagine che restituiscono è infatti quella di un Paese che continua a impoverirsi, anche se ad un ritmo meno veloce rispetto al recente passato: secondo i nostri calcoli, dal 2007 al 3° trimestre del 2013 la perdita cumulata di prodotto è ormai del 9%. Anche la spesa delle famiglie continua a calare, e per la fine del 2013 ci attendiamo un risultato peggiore per i consumi del -2,2% previsto.”
Così Confesercenti commenta i dati Istat sul prodotto interno lordo in Italia nel III trimestre.
“Per quanto riguarda il Pil, la variazione acquisita per il 2013 è già peggiore di due decimali rispetto a quella stimata ad ottobre dal Governo. Adesso le speranze di ripresa si concentrano nel quarto trimestre: se non riuscissimo a virare in positivo, la decrescita del nostro Pil a fine anno sarà ancora più forte. E porrà un’ipoteca pesante sulle speranze di agganciare, nel 2014, una crescita di almeno 1 punto percentuale. Da segnalare, inoltre, che la crisi sembra colpire soprattutto il mercato interno: per questo riteniamo che sia il momento di interventi forti sul fisco per rilanciare l’attività di impresa e il reddito delle famiglie, come misura per incentivare la ‘reazione’ e far ripartire la nostra economia. La legge di stabilità, così com’è, non è abbastanza incisiva: bisogna fare di più, o rischiamo un 2014 a crescita zero”.