“L’attuazione del Pnrr sta procedendo senza particolari ritardi, è in linea coi tempi ma la sfida è complessa”. E’ quanto afferma la Corte dei Conti che ha pubblicato la relazione di avvio dell’attività di controllo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si nota che la fitta rete di obiettivi europei e nazionali assolve a funzioni diverse ma complementari, per assicurare sia il contributo atteso degli attuatori effettivi degli interventi, sia un’efficace collaborazione tra diversi soggetti e livelli di governo. Un dialogo istituzionale che, se non adeguatamente coordinato, potrebbe condizionare il buon esito della misura”.
La Corte dei Conti spiega in particolare che durante il secondo semestre 2021 sono stati conseguiti i primi 51 obiettivi concordati a livello europeo, come riconosciuto dalla stessa Commissione Ue. “I traguardi egli obiettivi intermedi, a carattere interno, mostrano un tasso di realizzazione più basso (69%); tuttavia, in alcuni casi, il loro conseguimento può ritenersi assorbito nel raggiungimento del correlato traguardo europeo”. E nel semestre in corso, l’avanzamento del Piano impone ulteriori 45 obiettivi europei (6 dei quali risultano già conseguiti), cui si aggiungono 70 obiettivi intermedi nazionali e ulteriori 55 legati ai progetti finanziati con il Fondo complementare.
Secondo i magistrati contabili inoltre, “ancora preliminari sono i passi compiuti nell’avvio di riforme da cui si attendono risultati di rilievo nel prossimo futuro: dalla riforma dell’amministrazione finanziaria e da quella fiscale, una maggiore equità e un miglioramento della competitività del sistema produttivo; dalla riforma del quadro di revisione della spesa pubblica, il recupero di margini di risparmio utili ad un rientro dai livelli di spesa legati alla fase emergenziale”.
“Il processo di aggiornamento della normativa degli appalti si sta svolgendo nei tempi previsti – aggiunge la Corte – e sono consistenti anche i progressi maturati nel campo delle misure di semplificazione”.
“Ci si è mossi con decisione per il rafforzamento della capacità amministrativa – conclude – attraverso i piani di assunzione previsti, mentre più lenta di quanto auspicabile è invece l’implementazione – all’interno delle singole amministrazioni responsabili – delle strutture tecniche di coordinamento delle attività del PNRR.Poichè pur adottati prontamente gli atti regolamentari, non altrettanto tempestivamente si è proceduto nel completare le dotazioni organiche delle strutture. Infine, si ritiene ancora limitata la disponibilità di strutture tecniche a sostegno delle capacità progettuali delle amministrazioni territoriali. Capacità, quest’ultima, non surrogabile, pena la perdita dei fondi o la necessità di riprogrammare gli interventi, con il ricorso a quote di riserva” afferma la Corte.