Bussoni: “Servono misure premiali per i consumatori e per gli esercenti, in Italia costi carte di credito troppo alti”
“Per ridurre l’uso del contante e favorire la modernizzazione delle transazioni bisogna rendere l’utilizzo della moneta elettronica più conveniente dell’utilizzo del denaro contante”. E’ questa la posizione espressa dalla delegazione Confesercenti guidata dal Segretario Generale Mauro Bussoni sulla questione dei Pos e della Moneta elettronica, in occasione dell’audizione di oggi alla Camera dei deputati presso le Commissioni riunite VI e X.
“Tutto il peso economico del provvedimento, attualmente – si legge nel documento presentato da Confesercenti – viene sostanzialmente scaricato sulle imprese, senza affrontare il vero ostacolo alla diffusione della moneta elettronica: il costo globale troppo alto dell’utilizzo di carte di credito e di debito in Italia, il 50% in più rispetto alla media europea. Confesercenti ha già espresso al Governo le forti preoccupazioni per i gravi oneri da sostenere, dall’attivazione dei POS alle commissioni su ogni transazione, così come ha chiesto una distribuzione equilibrata fra benefici e costi a carico dei soggetti interessati, tenendo conto delle specificità di alcuni tipologie di imprese. Gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità – come i gestori di impianti di distribuzione carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri – infatti, per effetto dei nuovi obblighi vedranno il proprio margine dimezzarsi o addirittura azzerarsi”.
“L’abbattimento al minimo dei costi di utilizzo delle carte di pagamento – conclude il documento – potrebbe in parallelo essere seguito dall’assunzione di iniziative atte a prevedere misure premiali per i consumatori che utilizzino carte di pagamento, in particolare rendendo più conveniente l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi mediante pagamenti effettuati mediante carte di pagamento anziché con denaro contante, con la previsione di sconti attivabili da commercianti, artigiani e professionisti con il riconoscimento di un credito di imposta di pari valore. Potrebbero seguirne possibili misure premiali per gli esercenti correlate all’incremento del fatturato rispetto all’anno precedente”.