Iva: il caso Giappone faccia riflettere, aumentarla è grave errore
“L’andamento reale dell’economia, testimoniato dal Pil negativo, getta ombre allarmanti sul 2105, che vanno fugate con interventi decisi in grado di restituire al Paese fiducia nel futuro”. A sostenerlo è il Presidente di Confesercenti Marco Venturi, aprendo i lavori della Presidenza Nazionale della Confederazione, oggi riunita a Roma.
“La legge di stabilità contiene segnali importanti. L’impegno per convincere l’Europa dalle logiche di austerità ci trova concordi, ma non basta. Con un Pil tornato ai valori di 14 anni fa, dobbiamo fare uno sforzo imponente per uscire al più presto dalla morsa della stagnazione e della deflazione”.
“E’ urgente ormai definire una vera riforma fiscale – ha continuato Venturi – che abbia effetti tangibili già dal 2015 e che riduca la pressione insostenibile su famiglie ed imprese, tenendo conto delle proposte della parti sociali. In primo luogo basta ad aumenti di iva e di accise, una strada sbagliata, come dimostra il caso Giappone, tornato in recessione perché i forti rialzi iva hanno annullato gli effetti delle misure di rilancio dei consumi interni”.
“Gli aumenti Iva previsti in Italia nei prossimi anni procurerebbero un aggravio di spesa in media di 770 euro a famiglia. Una batosta cui probabilmente gli italiani risponderanno tagliando ulteriormente la spesa e affossando ancora di più i debolissimi consumi interni, provocando chiusure di imprese e nuova disoccupazione. E’ ora di finirla anche con l’odiosa gara al rialzo fra fiscalità generale e locale, che ha massacrato in questi anni le tasche degli italiani, mentre sarebbe stata molto più produttiva una spending review coraggiosa. Serve invece un taglio stabile dell’Irpef e l’estensione degli 80 euro a pensionati, lavoratori autonomi ed imprese che sono sotto la soglia di reddito che permette ai lavoratori dipendenti di usufruire del Bonus”.
“Un altro volano di crescita deve essere al rimessa in sicurezza del territorio: servono un progetto pluriennale e risorse certe, condiviso da tutti per evitare che sia rimesso in discussione dai diversi equilibri politici. I danni drammatici provocati dal maltempo in questi giorni devono suggerire un radicale cambio di rotta. Le imprese colpite intanto siano sostenute con interventi rapidi, senza rinvii e complicazioni burocratiche e senza complessi assilli fiscali. E’ necessaria, invece, una reale moratoria fiscale fino alla fine dell’anno per quelle comunità, per permettere loro di tornare alla normalità”.