Quindici le nuove attività ammesse all’incubatore ‘Armilla’: risposta positiva contro desertificazione
“Un intervento volto alla salvaguardia e alla valorizzazione del centro storico di Vignola, contro la desertificazione”, Così Confesercenti Terre dei Castelli si esprime favorevolmente rispetto al progetto incubatore ‘Armilla’ grazie al quale finora sono state ammesse al finanziamento 15 attività suddivise tra commerciali e associative. Il progetto è stato varato dalla precedente Amministrazione di concerto con le Associazioni imprenditoriali e riconfermato dall’attuale Giunta per sostenere il commercio di vicinato ed incrementare la vivibilità del centro. “E’ al momento un buon risultato, in parte anche in risposta alla crisi, che invita comunque a non fermarsi e che spinge ad andare avanti su questa strada.”
La finalità di questo progetto è facilitare l’insediamento delle attività imprenditoriali nell’area centrale di Vignola: per offrire opportunità di ampliamento a quelle già esistenti, come pure di avviarne di nuove. I locali identificati e quindi preposti, infatti sono dislocati all’interno di un perimetro definito (la zona entro le mura). Quanti decideranno di aprire un nuova attività, optando per uno degli immobili presenti e a disposizione – come avvenuto per chi si è già insediato all’interno dell’area in questione – usufruirà dei contributi economici messi a disposizione dal Comune. Inoltre sono previste agevolazioni tributarie per i proprietari che si impegneranno a mettere a disposizione i locali in proprietà ad un canone concordato con l’Amministrazione Comunale e calmierato rispetto ai parametri di mercato.
“La zona interessata dal progetto incubatore – evidenzia Confesercenti – è quella del centro storico compresa tra le vie Soli, Barozzi, Bonesi, Cantelli dove sono stati individuati una serie di locali dismessi e da riqualificare, mentre il fondo messo a disposizione dall’Amministrazione ammonta ad oltre 200.000 euro in parte già erogati. Ad oggi sono una quindicina le nuove attività tra imprese ed associazioni, ammesse al programma incubatore ‘Armilla’ delle quali sei già operative e cioè che hanno già aperto o riqualificato il punto vendita. È un intervento che ci sentiamo al momento di valutare in termini positivi, perché è sinonimo di reazione e vitalità imprenditoriale nei confronti di una crisi generale del commercio che non esita a manifestarsi anche nei i centri storici. Per questo riteniamo possa essere identificata come esperienza tutto sommato positiva da promuovere e realizzare su scala più vasta e cioè nei vari Comuni dell’Unione delle Terre dei Castelli. Un altro tassello per ragionare in termini di area vasta.”