“Roma Capitale non rimborsa le spese per l’istruzione”, centinaia di librerie e cartolibrerie romane a rischio chiusura

La denuncia di Sil e delle organizzazioni dei librai romani: intervenga Tronca

librerie_indipendentiAnche quest’anno, come ormai tristemente noto ,ad ormai 4 mesi dalla riapertura Delle attività scolastiche, Roma Capitale non si dimostra all’altezza delle sue dichiarazioni d’intenti e dei Protocolli sottoscritti. Gli esercenti, librai che, con propria personale esposizione, non solo finanziaria, hanno assicurato la fornitura dei testi scolastici alle famiglie in coincidenza con la richiesta, non hanno ancora ottenuto il rimborso delle fatture emesse.

Caos organizzativo, parcellizzazione del procedimento, interlocutori autoreferenziali, ritardi, approssimazione, indisponibilità delle figure decisionali. Tutto questo in cambio di un “servizio sociale” reso con responsabilità e che qualifica i livelli delle prestazioni sociali costituzionalmente garantiti. Le fatture giacciono presso le varie UU.OO di Ragioneria in attesa del riconoscimento di un credito per di più penalizzato dall’applicazione dei prezzi unitari (pro buono libro) parametrati all’anno scolastico 13/14 e dall’obbligatorietà di uno sconto dello 0.50%.

Riteniamo, a tal proposito, evidenziare le principali criticità nell’iter della lavorazione per la liquidazione dei buoni libro e delle cedole librarie specificando in punti essenziali.

1. Adozione del termine ultimo del 10.12.2015 per “emissione dei mandati” in realtà molte UU.OO di Ragioneria hanno bloccato l’intera lavorazione dei provvedimenti e la stessa accettazione in entrata dal Protocollo per deflazionare il carico e il conseguente “fermo incarico” dei provvedimenti fino all’apertura “16.01.2016”. In questa ottica molte DD pur trasmesse nel termine, sono state restituire all’ufficio con motivazioni dilatatorie “esempio assenza mod. 45 solitamente sanata per le vie brevi”;

2. Risultano frazionati importi di fatture senza alcuna modalità informativa e condivisa ne con gli uffici ne con i creditori;

3. Cattivo funzionamento sistema SAP che non ha consentito l’agevole passaggio a cura degli uffici “collegamento fatture a impegno”;

4. Mistero delle residue somme disponibili “in particolare cedole” di originario impegno di Euro 3900000,00 a verifiche dell’ufficio bilancio risultano ancora circa Euro 500000,00 sul SAP “importo insufficiente”;

5. In alcuni casi sono stati visualizzati importi incongruenti sulla residua disponibilità presente sul SAP anche a distanza di poche ore. Il tutto lascia perplessità sul generale sistema di accesso e controllo dei pagamenti.

Competenti alla liquidazione delle fatture relative a cedole sono le unità di ragioneria periferiche,ubicate presso le sedi municipali secondo la sede del creditore ed il municipio di appartenenza.

Le U.O. di Ragioneria:

10^ controlla gli atti dei municipi I , II e III

12^ controlla gli atti dei municipi IV,V, VIII

14^ controlla gli atti dei municipi VI, VII,XI, XII

15^ controlla gli atti dei municipi X, XIII , XIV e XV

17^ controlla gli atti relativi al pagamento delle cedole per le librerie aventi sede fuori Roma e quelli relative alla liquidazione delle fatture relative a buoni libro.

Peccato che ogni unità di Ragioneria abbia un responsabile che interpreta ed applica i regolamenti in modo personale e non coordinato con le varie ragionerie, incline ad un approccio ai pagamenti il più delle volte poco conciliativo e fiscale, che mal si adatta ad un generale contesto dispositivo, organizzativo e procedimentale carente, non condiviso, non coordinato e scarsamente partecipato, in termini di accessibilità alle informazioni. Idem per la Tesoreria che dovrebbe rappresentare l’anello finale della catena e , una volta avuti i mandati emessi dalle varie unità di Ragioneria, provvedere al materiale accreditamento delle somme. Anche qui, nessuna certezza di tempi, nessun controllo, nessun interlocutore accessibile.

Le organizzazioni dei librai – dichiarano i responsabili delle organizzazioni di rappresentanza – chiedono con forza alla Pubblica Amministrazione e al commissario Tronca di intervenire con urgenza per ripristinare il diritto per queste attività che, non solo hanno svolto un servizio importante per il diritto allo studio, ma che ogni giorno cercano di svolgere al meglio un compito di consulenza e assistenza alle famiglie rispetto alla cultura e alla formazione in una città come Roma che assiste alla continua chiusura di librerie sia nel centro storico che nella periferia con un impoverimento generale dell’offerta culturale cittadina.

 

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