L’emendamento ripristina la necessità della qualificazione professionale delle guide
Federagit – Guide Turistiche – Roma esprime grande soddisfazione per l’emendamento approvato dal Consiglio Regionale del Lazio relativo alle guide turistiche. Ringraziamo in particolare il Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori per aver dimostrato ripetutamente sensibilità nei confronti delle guide turistiche, fino ad arrivare a questo traguardo concreto, fondamentale punto di ripartenza verso il ripristino dei livelli di eccellenza che devono contraddistinguere la professione di guida. Ringraziamo il consigliere Quadrana firmatario dell’emendamento e la Giunta per aver compreso che si tratta di scongiurare una crisi occupazionale e un sistema fallimentare, quello delle abilitazioni cui non corrispondono competenze specifiche sul territorio, un sistema destinato a svilire la qualità del servizio al visitatore.
Il provvedimento regionale segue correttamente il diritto europeo, la Sentenza della Corte Europea del 1991 per la quale “musei e monumenti storici richiedono l’intervento di una guida specializzata” e il Decreto del Presidente della Repubblica del 13-12-1995 che, recependo la Sentenza, riconosce il ruolo delle Regioni nell’individuazione di tali monumenti, “ai fini di una migliore fruizione del valore culturale del patrimonio storico e artistico nazionale”.
Bisogna intervenire anche sulle leggi nazionali, sul pasticcio che ha stritolato la categoria finita erroneamente nel calderone della Bolkestein. Con l’applicazione di tale Direttiva Europea (che sta provocando danni seri all’occupazione di varie categorie), nel 2013 le abilitazioni di guida, che erano valide su un territorio limitato, sono state dichiarate valide su tutto il territorio nazionale, senza verifica delle competenze, annullando la qualificazione professionale delle guide turistiche. Per il grandissimo numero di Beni Culturali presenti in Italia, non è umanamente possibile saper effettuare visite guidate in tutta Italia. Il diritto europeo non imponeva al Governo italiano di approvare tale annullamento delle competenze. Da cinque anni la categoria si trova nel caos legislativo che permette alle guide europee (vere o presunte) di illustrare tutta l’Italia, senza alcun accertamento di competenze, a detrimento della corretta illustrazione del Patrimonio e dell’identità culturale italiana, dell’occupazione delle guide turistiche qualificate e dell’erario italiano.
L’emendamento approvato dalla Regione Lazio ripristina la necessità della qualificazione professionale delle guide turistiche. Ci auguriamo che sia da stimolo per arrivare in tempi brevi ad una legge nazionale sulla professione di guida che riconosca la necessità di competenze specifiche, che non possono prescindere dalla conoscenza approfondita del territorio.
Siamo dunque fiduciosi che l’obiettivo comune delle istituzioni sia quello di dare risposte che forniscano garanzie di professionalità e di sicurezza ai visitatori. Dopo questo atteso provvedimento, confidiamo che, attraverso un percorso partecipato, si giunga in tempi brevi ad una deliberazione che restituisca senso e dignità a tanti anni di studi.
Una guida competente promuove tutti i monumenti di un territorio, anche quelli meno visitati, assecondando gli intenti della Regione nella promozione turistica e nel valorizzare tutto il Patrimonio Culturale della Regione, non solo i monumenti più visitati. Ci auguriamo di continuare una proficua collaborazione con la Regione Lazio, per mettere la professionalità delle guide abilitate e qualificate a disposizione, per intenti istituzionali comuni.