La denuncia di Fismo Confesercenti: “Evento che vale il 30% del fatturato, ma bisogna valorizzarlo: saldi sempre vuol dire niente saldi”
Partenze ‘anticipate’ per Basilicata e Campania, ma l’avvio infrasettimanale non giova. Il Presidente Manzoni: “Saldi valgono 17 miliardi durante l’anno, ma sono travolti da promozioni continue e pre-saldi: rimarranno evento importante solo se adeguatamente valorizzati
Si apre la settimana dei saldi estivi 2013: sabato iniziano le vendite di fine stagione in tutta Italia, con l’eccezione della Campania e della Basilicata, che hanno anticipato la data al 2 luglio. Il periodo dei saldi varierà di durata di Regione in Regione, da un minimo di sei settimane a un massimo di 60 giorni. Le vendite di fine stagione di questa estate “saranno una grande occasione sia per i commercianti sia per i clienti”, sottolinea Roberto Manzoni, presidente di Fismo-Confesercenti, l’associazione di categoria degli esercenti moda Confesercenti. “Secondo le nostre rilevazioni, questa tornata delle vendite di fine stagione dovrebbe vedere la partecipazione di circa l’80% delle 135mila imprese della distribuzione tessile e dell’abbigliamento, per un totale di circa 108mila esercizi. La stagione primaverile è stata fredda, dal punto di vista metereologico e dei consumi: da gennaio ad aprile il settore abbigliamento misura un calo del 4,6% di vendite, quello delle calzature il 4,3%: a fine anno, secondo le nostre stime, avremo perso un 5% di vendite in entrambi i comparti. I saldi estivi 2013 si aprono dunque con una disponibilità di magazzino superiore alla norma e sconti ‘anti-crisi’ da subito, con ribassi fino al 50% sul prezzo di cartellino”.
Tab.1 date di inizio dei saldi estivi di fine stagione nelle Regioni italiane*
Regione |
Data di inizio |
Durata massima |
Abruzzo |
6 luglio |
60 giorni |
Basilicata |
2 luglio |
60 giorni |
Calabria |
6 luglio |
Fino al 31 agosto |
Campania |
2 luglio |
60 giorni |
Emilia Romagna |
6 luglio |
60 giorni |
Lazio |
6 luglio |
6 settimane |
Liguria |
6 luglio |
45 giorni |
Lombardia |
6 luglio |
60 giorni |
Marche |
6 luglio |
Fino al 1 settembre |
Molise |
6 luglio |
60 giorni |
Piemonte |
6 luglio |
8 settimane |
Puglia |
6 luglio |
Fino al 15 settembre |
Toscana |
6 luglio |
60 giorni |
Umbria |
6 luglio |
60 giorni |
Veneto |
6 luglio |
Fino al 31 agosto |
Friuli Venezia Giulia |
6 luglio |
60 giorni |
Sicilia |
6 luglio |
Fino al 15 settembre |
Valle D’Aosta |
6 luglio |
50 giorni |
*Per le province autonome di Bolzano e Trento, consultare l’allegato 1 del comunicato
Campania e Basilicata: avvio fiacco, scarsa promozione
Secondo un sondaggio Fismo-Confesercenti tra gli operatori commerciali, la data anticipata al 2 luglio non ha giovato ai saldi di Campania e Basilicata. Si registra un primo giorno fiacco in entrambi le regioni, soprattutto nella prima. Dove una certa incertezza sulla data di avvio dei saldi, durata fino a fine giugno, ha di fatto reso meno visibile l’evento. L’avvio lento non dovrebbe comunque incidere troppo sulle vendite finali: il dato consuntivo, secondo le stime FISMO, dovrebbe infatti registrare una positiva inversione di tendenza.
Manzoni: “Saldi occasione per invertire tendenza, ma bisogna ripensarli: così rischiano di essere inutili”
“I saldi di fine stagione sono un evento commerciale di grande importanza per il settore: tra quelli estivi ed invernali, valgono circa il 30% del fatturato delle imprese della distribuzione. Stando ai dati istat di contabilità nazionale sulle vendite di abbigliamento in Italia, le due vendite di fine stagione, sommate, hanno un valore di circa 17 miliardi. Al grande peso economico dei saldi, però, non corrisponde un’adeguata valorizzazione. Il significato stesso dei saldi – cioè la vendita di capi di fine stagione, che permette ai commercianti di terminare lo stock in magazzino e ai clienti, proprio per questo motivo, di usufruire di sconti reali – rischia di svanire, travolto da promozioni straordinarie continue, spesso effettuate anche sottobanco nei periodi di divieto. Saldi sempre, però, vuol dire niente saldi: ed è quello che rischia di accadere. Con grave danno dei consumatori, che non avranno più la possibilità di usufruire di sconti reali sui capi di fine stagione, e delle imprese del settore, che si trovano in un momento di grande crisi”
Tabella 2. Lo storico dei saldi
2000 | 2011 | 2012 | 2013* | |
Spesa abbigliamento | 72,8 miliardi | 66,5 miliardi | 59,7 miliardi | 56,75 miliardi* |
Valore saldi* (invernali + estivi) | 21,8 miliardi | 19,9 miliardi | 17,9 miliardi | 17 miliardi |
Sconto iniziale medio* | 25% | 30% | 35% | 50% |
Rielaborazione Confesercenti su dati Istat
*Stime Confesercenti
Saldi 2013, i consigli Fismo per ottenere il massimo dai saldi
Fismo ha preparato un decalogo di consigli per le vendite di fine stagione: 10 buone pratiche di vendita, cinque per chi acquista e cinque per chi vende, per approfittare al meglio dell’opportunità offerta dai saldi.
Per chi acquista
1 – Rivolgersi preferibilmente a commercianti di fiducia: conoscendo al meglio gusti ed esigenze del cliente, sapranno consigliare gli acquisti più adatti;
2 – Verificare i prezzi esposti prima dei saldi;
3 – Diffidare degli esercizi che indicano gli sconti in modo generico.
4 – Conservare gli scontrini fiscali
5 – in caso di vizio o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi il commerciante è soggetto alle ordinarie norme in materia di garanzia.
Per chi vende
1 – Accettare tutte le forme di pagamento
2 – Indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico
3 – Rendere visibile l’interno del negozio
4 – Evidenziare, dove possibile, le taglie disponibili
5 – Consentire la prova dei capi in saldo