Il Presidente Banchieri: “Nella scelta del futuro direttore non devono prevalere le logiche di appartenenza, ma vanno garantite indipendenza e qualità”
“Il Salone del libro è un patrimonio di tutti e salvaguardarlo è compito delle istituzioni: ci aspettiamo dal sindaco Lo Russo e dal presidente Cirio uno scatto di orgoglio che lo sottragga ai tentativi di appropriazione e alle logiche di appartenenza“: è la richiesta di Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino dopo le ultime vicende che hanno riguardato la nomina del futuro direttore.
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“Crediamo di aver titolo per intervenire – continua Banchieri – perché ci sentiamo parte della vita della città e anche perché rappresentiamo categorie che hanno a cuore la buona salute del Salone: librerie, pubblichi esercizi, alberghi e, più in generale, tutte quelle attività commerciali e dell’accoglienza per le quali lo svolgimento del Salone comporta un positivo ritorno economico. Il Salone è il vero unico appuntamento internazionale della città, ha un ruolo culturale riconosciuto da tutti anche grazie allo straordinario lavoro del direttore Nicola Lagioia e della sua squadra, ha saputo risollevarsi quando era messa in discussione la sua permanenza a Torino: non si può permettere che sia in balìa di appetiti lottizzatori, che rischiano di minarne anche l’immagine.
“All’interno del Comitato di Indirizzo il rappresentante del Sil-Confesercenti, il nostro sindacato dei librai, si era espresso favorevolmente sul metodo adottato per l’individuazione del direttore, giudicandolo capace di garantire indipendenza e scelte di qualità. Purtroppo, siamo costretti a constatare che queste premesse sono state stravolte da comportamenti che nulla hanno a vedere con il bene del Salone”.
“E capiamo anche l’amarezza dall’associazione ‘Torino, la Città del Libro’, che ringraziamo per l’impegno e il lavoro di questi anni. Per questo ci rivolgiamo al sindaco e al presidente della Regione nel loro ruolo non di uomini di parte ma di rappresentanti istituzionali eletti dai cittadini e in nome di quella concordia istituzionale di cui hanno dato prova e che apprezziamo. Non sta a noi indicare il modo, ma c’è bisogno di un loro intervento che metta fine alle manovre improvvide a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Se tutti lo vogliono – conclude Banchieri – c’è ancora lo spazio per avere ora e non fra qualche mese il nuovo direttore: lo merita il Salone e lo meritano Torino e il Piemonte”.