“Il sisma non si cancella. Per la ricostruzione, sono stati compiuti passi importanti con risutati più che positivi. Molto però resta ancora da fare: in particolare nei centri storici dei comuni colpiti, il cuore della vita sociale, ed anche economica”. Parte da qui la riflessione di Confesercenti Area Nord a cinque anni di distanza dal disastroso terremoto che il 20 e 29 maggio 2012 lacerò in pochi minuti il tessuto sociale, economico e culturale di una parte importante della bassa modenese.
Se da un lato la fase emergenziale di assistenza alle imprese e famiglie può essere considerata terminata, l’Associazione imprenditoriale sottolinea come invece, tanti altri problemi, per le piccole imprese locali restano ancora aperti, a partire dalle difficoltà economiche, riflesso della crisi devastante che ha traversato per diversi anni tutto il Paese. “Registriamo, come Confesercenti, la persistente problematicità delle MPMI del commercio e dei servizi dell’area, a rimanere sul mercato. Dopo la prima fase post sisma che ha visto centinaia di piccole attività de-localizzarsi in strutture temporanee singole o aggregate con altre (attualmente sono rimaste solo alcune aree di delocalizzazione a Concordia, San Felice e Mirandola per un totale di circa 60-70 esercizi), ad oggi sono solo alcune le imprese potute rientrare nelle loro sedi originarie. Mentre risultano tante quelle che hanno dovuto ricercarsi una nuova sistemazione con tutte le difficoltà conseguenti.”
“Da parte nostra abbiamo fortemente apprezzato gli sforzi e l’impegno messi in campo dalle amministrazioni locali nell’approntare da subito, tutti gli strumenti urbanistici necessari per la ricostruzione del patrimonio edilizio. Come pure nel continuare ad organizzare eventi – culturali, fieristici, di intrattenimento etc. – di richiamo, per mantenere vivi i luoghi colpiti e alto l’interesse su di essi. Ora però occorre che l’attenzione sia rivolta al tuttora persistente problema che gravita sui centri storici. La ricostruzione di tante abitazioni residenziali e delle grandi aziende locali (dopo una prima fase di rallentamento) sta infatti procedendo speditamente. Per contro invece ad emergere, è un ritardo nella ricostruzione dei centri storici dei comuni colpiti pur nella consapevolezza che la conformazione urbanistica e la presenza di tanti edifici dal valore storico rallenta naturalmente tale processo di recupero e ripristino. Chiediamo perciò a Regione ed amministrazioni locali, di continuare e rafforzare l’impegno nello sveltire quando è possibile le pratiche presentate dai proprietari degli immobili e di mettere a disposizione, come alcuni comuni dell’area nord stanno già facendo dallo scorso anno, risorse finanziarie ad hoc per le imprese che vogliono rimanere nel centro dei paesi e per quelle che si vogliano localizzare ex novo.”
“Dal canto nostro rinnoviamo il nostro impegno a favore delle MPMI colpite dal sisma, anche a fronte dei diversi risultati ottenuti in tema di sostegno finanziario quali: contributo per la delocalizzazione, proroga rate finanziamenti sisma, contributo fermo inps, adozione zone franche. Interventi lo sappiamo, non comparabili con le grosse perdite economiche derivate da terremoto e crisi, ma che almeno in questi anni duri per molti hanno contribuito ad un minimo di sostegno nella fase di emergenza”, conclude Confesercenti Area Nord.