Dopo il calo di gennaio, crescita di 22,9 miliardi
Torna a salire, a febbraio, il debito pubblico dopo il calo di gennaio. Secondo i dati della Banca d’Italia raccolti nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” torna a aumentare di 22,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.872,4 miliardi.
L’incremento è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); vi ha inoltre contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, prosegue Bankitalia, l’aumento è pressoché interamente riconducibile alle Amministrazioni centrali; il debito delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono infatti rimasti sostanzialmente invariati. La vita media residua è risultata pari a 7,9 anni, come nel mese precedente.
Alla fine di febbraio la quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita al 24%; a gennaio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è
risultata pari al 27,9% (dal 27,6% del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è stata pari al 13,5% (dal 13,4 del mese
precedente).