Concertazione, programmazione, condivisione. Sono queste le parole d’ordine emerse questa mattina nella tavola rotonda su “Esercizi Commerciali e centri storici” nel corso della quale sono state evidenziate le criticità del rapporto tra pubblici esercizi ed istituzioni per il superamento delle problematiche che stanno portando sempre più numerose chiusure nel settore ed alla desertificazione dei centri urbani.
“L’Italia, con i suoi centri storici e la sua ricchezza artistica e culturale – ha spiegato Esmeralda Giampaoli, presidente della Fiepet-Confesercenti – esercita un enorme fascino sui turisti nazionali ed internazionali, ma spesso le limitazioni imposte ai pubblici esercizi impediscono di dare risposte adeguate alle richieste della clientela. La questione dei tavolini selvaggi e dell’inquinamento acustico, legato alla movida, che ogni anno, soprattutto in questo periodo, riesplode ne è un esempio lampante. I turisti che vengono nel nostro Paese vogliono provare le specialità enogastronomiche, ma chiedono di farlo all’aperto per poter contemporaneamente godere del contesto e delle bellezze che il territorio è in grado di offrire. Spesso però – ha aggiunto – la difficoltà di trovare un’intesa con le istituzioni locali rende difficoltoso pianificare l’attività di somministrazione all’aperto dei pubblici esercizi, creando invece delle vere e proprie battaglie che di anno in anno si ripetono, causando chiusure di locali, riduzione degli occupati ed anche un freno alla domanda turistica”.
“Tutto questo – ha precisato Valter Giammaria, presidente della Confesercenti di Roma – trova la sua massima espressione proprio nella capitale, dove il problema degli spazi all’aperto rappresenta per molti pubblici esercizi del centro storico una forte limitazione. Non abbiamo mai chiesto e non chiediamo un “far west” senza regole e controlli, ma vorremmo avere la possibilità di disciplinare questo aspetto con le istituzioni, nel rispetto della città e dei cittadini, ma dando la possibilità alle imprese di lavorare e di rispondere alle richieste soprattutto del turismo internazionale”.
Il ruolo e l’importanza dell’industria turistica quale motore dell’economia è stato evidenziato dal sottosegretario al Mibact, Dorina Bianchi: “il nostro Paese – ha sottolineato in un messaggio – è al quinto posto nelle classifiche mondiali per flussi turistici e , secondo le ultime stime del World Travel and Tourism Council, il comparto rappresenta il 10,3% del Pil nazionale, affermandosi quale volano economico e generatore di crescita. L’impatto economico del turismo – ha aggiunto – si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con oltre 2,6 milioni di posti direttamente e indirettamente generati nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale. La valorizzazione dei centri storici può dunque rappresentare un fattore attrattivo anche in chiave turistica e di sviluppo, riconoscendo i pubblici esercizi quali strumenti di innovazione. Senza dubbio, riveste carattere di fondamentale rilievo l’attività di programmazione delle Amministrazioni locali, attraverso azioni ed interventi coordinati. E’ evidente – ha concluso il sottosegretario – la necessità di un’armonizzazione della normativa territoriale ed una semplificazione che consenta interpretazioni uniche che limitino le eventuali discordanze tra amministrazioni locali”.
Roma 30 maggio 2016