Le località modenesi hanno qualità per strutturare un’offerta turistica che può avere nuovo sviluppo e orientarsi verso le regioni limitrofe e mercati esteri da consolidare
“Bene pensare ad un offerta turistica per ogni stagione dell’anno. Ciò però deve comunque presentarsi ugualmente attrattiva, sviluppando, qualora in caso di maltempo, alternative agli sport invernali. Le eccellenze del territorio: sia locali, che quelle a poca distanza dalle località montane, possono rappresentare concretamente la base da cui partire per costruire valide ed innovative proposte turistiche. E, in proposito, Associazioni ed operatori possono giocare un ruolo fondamentale nella definizione delle strategie di richiamo turistico da realizzare.” La riflessione è di Assoturismo-Confesercenti Modena e arriva per voce del Presidente dell’Associazione provinciale nonché Vicepresidente regionale Gabriella Gibertini, a margine del convegno della Regione Emilia Romagna, tenutosi ieri a Sestola.
La nuova L. Regionale 4 del 25 marzo 2016, sull’ordinamento turistico regionale modifica profondamente l’assetto della promozione e commercializzazione turistica: passando dalle unioni di prodotto alle destinazioni turistiche di interesse regionale, “Rischiando – riprende Gibertini – di frammentare e parcellizzare la promozione del prodotto montagna. Cosa che riteniamo sia da evitare nel modo più assoluto. Il prodotto ‘Appennino bianco’ ha una sua forte specificità e caratteristiche spiccatamente proprie. Oltre al fatto, molto importante, che il prodotto medesimo, ha un’interconnessione con verde ed ambiente. Pensiamo, ad esempio, a tutte le attività sportive praticabili sia d’estate che d’inverno come il nuoto, il calcio e il tennis.”
“Detto ciò le località dell’Appennino modenese hanno sicuramente le caratteristiche per strutturare una offerta turistica che può competere su di un segmento di mercato che non solo resiste, ma può avere ulteriori ed innovative possibilità di sviluppo – aggiunge il presidente di Assoturismo Modena – Soprattutto, se pensiamo che la stragrande maggioranza dei turisti provengono dalla provincia medesima in cui si trovano le località o dai territori limitrofi. Esiste quindi un potenziale bacino di nuovi turisti sul quale investire in termini di attività di promozione e commercializzazione, costituito da tutte le regioni del centro Italia, ma anche da mercati esteri emergenti.”
“C’è dunque la forte necessità di rafforzare il prodotto. La nuova legge 4 provocherà un cambiamento della governance di queste politiche. Il nostro auspicio è che le risorse siano potenziate e che le Associazioni e gli operatori possano avere il giusto ruolo nella definizione delle strategie e nelle attività da realizzare, nell’ambito della cabina di regia che sarà costitutita e con un più stretto rapporto con A.P.T.. Occorre quindi un budget annuale certo su cui contare e che la cabina di regia poc’anzi citata sia in grado di fare sistema con tutti gli attori presenti in Appennino, compresi i parchi, il G.A.L in un’ottica di accordi anche interregionali. Per promuovere la montagna Appenninica nel suo complesso e nulle sue varie proposte sul mercato italiano e su mercati esteri fortemente mirati”, chiosa Gabrilella Gibertini.