Turismo montano, turismo responsabile. L’intervento di Vittorio Messina al BITM

 

Il presidente di Assoturismo alla XVIII edizione della borsa del turismo montano. Le foto

La partecipazione attiva di Assoturismo Confesercenti alla realizzazione della diciottesima edizione della B.I.T.M. nasce dalla consapevolezza che queste giornate del turismo montano rappresentano un’occasione importante, grazie anche alla loro formula innovativa, per svolgere un dibattito approfondito e qualificato attorno ad un fondamentale segmento dell’economia dei territori della montagna.

Un tema che la nostra associazione ha molto caro, in quanto Assoturismo rappresenta tutta la filiera del settore, dalle imprese del segmento ricettivo alle agenzie di viaggio, passando per le guide, la ristorazione, gli stabilimenti balneari e le imprese dell’entertainment.

Il nostro proposito è contribuire alla crescita delle imprese e dell’economia, attraverso la collaborazione con le istituzioni, con le organizzazioni sociali, economiche, culturali ed umanitarie.

La nostra mission è quella di rappresentare tutto questo mondo di PMI che, con il loro dinamismo, danno un contributo ineguagliato al Pil e all’occupazione, attraverso una complessiva strategia culturale e politica di rilancio, al fine di sviluppare l’attività delle imprese del settore, l’occupazione degli addetti e l’economia territoriale con la valorizzazione dei nostri molteplici prodotti turistici

Un confronto, quello che si va a sviluppare in queste giornate, che trova le sue coordinate nelle potenzialità che offre l’iniziativa dell’ONU che ha dichiarato il  2017 Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo.

Lo spunto si rivela di particolare attualità se si considerano gli effetti del riscaldamento globale che mettono a rischio, insieme alla neve, l’offerta turistica invernale delle località montane. Situazione che richiede anche un cambio di paradigma che accosti alla tutela dell’ambiente una destagionalizzazione del settore.

In questa direzione occorre un impegno a lungo termine per creare condizioni che permettano una migliore qualità della vita in montagna, tanto per gli abitanti che per i visitatori attraverso una salvaguardia delle aree ancora incontaminate e la riqualificazione dell’ambiente; attraverso una diversificazione dell’offerta; attraverso un miglioramento della qualità dell’accoglienza, del paesaggio e dei servizi pubblici di mobilità sostenibile. Un turismo verde che, oltre ad essere più attento all’ambiente, accosti al classico bianco della neve montana una convincente offerta estiva.

Va considerata,poi, la forte competizione presente tra le località turistiche che supera i confini nazionali e vede le località montane in condizioni di oggettiva difficoltà a far fronte alle attese del mercato, quelle emergenti come quelle consolidate in quanto i tradizionali fattori sui quali si è sviluppato il turismo della montagna (natura, paesaggio, neve) sembrano non mostrare più l’appeal di un tempo, ma in ogni caso restano i fattori peculiari di questo tipo di turismo.

Intanto la domanda turistica pone innumerevoli nuove esigenze di servizi e di attività per il tempo libero, che non sempre le nostre destinazioni montane riescono ad offrire nelle condizioni di efficienza e di qualità attese.

Un versante, quest’ultimo, che merita la più grande attenzione e che pone il problema di mettere in campo una formazione adeguata e specializzata per gli operatori di questo settore.

In tal senso mi sembra un’ottima iniziativa quella che a partire dal mese di ottobre si svilupperà ad Asiago dove prenderanno il via le lezioni all’Istituto Tecnico Superiore Veneto dedicato al turismo montano. Si tratta di un corso biennale post diploma finanziato dalla Regione Veneto per esperti in Hospitality Management con particolare attenzione al settore turistico montano. Un’opportunità e una sfida per i tanti ragazzi che escono dagli istituti alberghieri di quella regione e che vogliono mettere a frutto un’ulteriore esperienza.

Nell’auspicare che queste giornate possano essere particolarmente fruttuose, sono certo che ancora una volta la Bitm, forte della sua storia e del ruolo recitato finora, si confermerà come luogo privilegiato per discutere del futuro dei territori di montagna, assieme ai tanti operatori, professionisti, rappresentanti del mondo dell’economia, delle istituzioni, delle professioni che hanno garantito la loro partecipazione ai nostri lavori.

 

 

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