Quasi 2.700 aziende, 20 mila posti di lavoro, una capacità ricettiva di oltre un milione 400 mila posti letto, un giro d’affari annuo di circa tre miliardi di euro, considerando l’indotto.
Sono i numeri del comparto turistico Open air, vale a dire campeggi e villaggi in Italia.
“Si tratta di numeri che non possono essere ignorati – sottolinea il presidente di Assocamping-Confesercenti, Monica Saielli, ed il potenziale di crescita può essere di particolare rilevanza, anche e soprattutto in riferimento ai turisti stranieri con forte capacità di spesa, che già oggi rappresentano il 50% delle presenze”.
“In questo senso – aggiunge Saielli – il convegno organizzato oggi dal Pd alla Camera, alla presenza del ministro Franceschini, sugli scenari e le prospettive di sviluppo del turismo open air in Italia, attribuisce finalmente il giusto spazio e la doverosa attenzione ad una componente del turismo che ha grandi possibilità di sviluppo, ma che necessita di interventi importanti, quanto urgenti.
Il turismo open air, più di ogni altra forma di turismo, si fonda su una stretta relazione con il territorio e proprio questo rapporto rappresenta un indiscutibile volano di sviluppo per l’intero settore turistico.
Numerose ricerche hanno dimostrato come le abitudini turistiche di italiani e stranieri stiano cambiando e come, al di là del fattore economico, una serie di elementi stiano aumentando l’appeal di questo tipo di vacanza. Si tratta di un diverso stile di vita sempre più improntato a libertà e semplicità, socializzazione e scambio di culture, sostenibilità ambientale.
“Tuttavia – precisa il presidente di Assocamping – affinché questa realtà ricettiva possa effettivamente rappresentare un progetto trainante per l’intero sistema turistico italiano e per il territorio in cui si manifesta, sono indispensabili provvedimenti che affianchino il settore in questa crescita, agevolandola e facilitandola.
Mi riferisco alla necessità di una legislazione chiara, semplice, applicabile e coerente con l’obiettivo di consentire agli operatori di muoversi ed investire con maggiore certezza di diritto, soprattutto in campo paesaggistico ed urbanistico, al fine di velocizzare i processi di riqualificazione dei campeggi.
In particolare – sottolinea la Saielli – penso ad incentivi di carattere fiscale ed economico, a cominciare dalla previsione di finanziamenti a fondo perduto o agevolati volti a promuovere l’ottenimento del marchio Ecolabel (in Italia i campeggi che lo hanno ottenuto sono 26 su 2700).
Ma penso soprattutto all’estensione del tax credit alle strutture ricettive all’aria aperta per interventi finalizzati a favorire la riqualificazione, tra i quali gli interventi di efficientamento energetico e di prevenzione incendi”.
“La politica – conclude il presidente di Assocamping – ha finalmente messo il turismo al centro della propria agenda per lo sviluppo del Paese, anche grazie all’impegno del ministro Franceschini. Ed il settore open air, per le sue grandi potenzialità di crescita, non può e non deve rimanere ignorato”.