Messina: “Garantire effettiva certificazione e trasparenza recensione”
Arrivano i primi risultati del Report sulla Trasparenza delle recensioni pubblicato da TripAdvisor, la piattaforma di viaggi a cui milioni di viaggiatori in tutto il mondo si affidano per le sue recensioni di viaggio.
66 milioni di recensioni sono state inviate a TripAdvisor nel 2018 dalla community globale di viaggio, ognuna è stata analizzata utilizzando una tecnologia avanzata di individuazione frodi e 2.7 milioni di recensioni sono state soggette a un’ulteriore valutazione umana da parte dei moderatori dei contenuti. Il 4.7% di tutte le recensioni inviate al sito è stato respinto o rimosso dalla tecnologia avanzata di analisi di TripAdvisor oppure manualmente dal team di moderazione. Il 2.1% è stata giudicata falsa e la maggioranza di queste (73%) è stata bloccata prima di essere pubblicata. ”Il che significa che abbiamo impedito che più di 1 milione di recensioni false fossero mai pubblicate su TripAdvisor”, sostiene il report che analizza un insieme di dati di un intero anno sulle recensioni inviate al sito dalla community di viaggio globale.
Il report inoltre spiega l’impegno di TripAdvisor nell’individuare i recensori a pagamento. I recensori a pagamento sono individui o aziende che tentano di vendere recensioni degli “utenti” ai business presenti su TripAdvisor. Dal 2015 TripAdvisor, infatti, ha bloccato l’attività di più di 75 siti che tentavano di vendere recensioni, incluso un individuo che l’anno scorso è stato condannato a 9 mesi di carcere dal Tribunale Penale di Lecce.
“La pubblicazione da parte di TripAdvisor di questo report mostra l’importanza che viene data alla trasparenza e soprattutto risponde pienamente all’esigenza di affidabilità per i turisti/viaggiatori e per gli operatori” ha dichiarato Giorgio Palmucci, Presidente di ENIT. “I dati contenuti mostrano chiaramente il livello di controlli e verifiche che vengono realizzati dal sito per evitare le frodi”.
“Si tratta di un primo passo che mostra la buona volontà di collaborazione di TripAdvisor per contrastare il fenomeno della falsificazione delle recensioni sul web. Ma per rispondere pienamente a criteri certi di affidabilità – ha commentato il presidente di Assoturismo Vittorio Messina – occorre poter disporre, sia per i turisti che per gli operatori della ricettività, di tutti gli elementi volti a garantire la certificazione della recensione e la sua trasparenza: verificare, effettivamente, che il recensore sia stato ospite presso l’attività ricettiva e che sia identificabile personalmente, al fine di assicurare l’imprenditore di potersi difendere da eventuali messaggi denigratori anche per via legale”.