La Commissione Ue lascia invariate le stime di crescita invernali: +0,9% nel 2016 e 2017, e +1,1% nel 2018
In Italia continua una modesta ripresa e la Commissione Ue lascia invariate le stime di crescita invernali: +0,9% nel 2016 e 2017, e +1,1% nel 2018. “L’espansione della domanda interna è stato il maggior fattore di crescita nel 2016, spiega, assieme alla ripresa degli investimenti, sostenuta dalla politica accomodante della Bce. Nel 2017 accelerano anche le esportazioni. Queste le stime economiche di primavera presentate dal commissario europeo all’Economia, Pierre Moscovici.
La Commissione Ue rivede, inoltre, al ribasso le stime sul deficit italiano che scende grazie alla manovra-bis a 2,2% quest’anno (a febbraio era dato a 2,4%), e a 2,3% nel 2018 (a febbraio 2,6%). “Le misure aggiuntive prese ad aprile, soprattutto per aumentare la riscossione delle tasse, manterranno stabile il carico fiscale nonostante la riduzione della tassazione per le imprese dal 27,5% al 24%,”, scrive Bruxelles. In “leggero deterioramento”, invece, il deficit strutturale.
Nelle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue anche la disoccupazione continua a diminuire che nell’eurozona, dopo il calo a 9,4% del 2017, arriverà all’8,9% nel 2018, il livello più basso dal 2009. Stesso trend per l’Ue a 28: dopo la discesa all’8% quest’anno, il prossimo sarà record da fine 2008 con 7,7%. Sono le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, dove si sottolinea però che, nonostante il calo complessivo, la disoccupazione “resta alta in molti Paesi”.