Ue: Moscovici, Italia sulla buona strada, crescita vera

Il Commissario rassicura: no conseguenze procedurali da conti Italia

 

L’Italia “è sulla buona strada”, l’aumento del Pil (+1,5% quest’anno) mostra “una vera crescita”, ma il paese deve “continuare gli sforzi per risanare e rafforzare le strutture economiche”. Lo ha detto il Commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici presentando le previsioni economiche di autunno. “Per l’Italia – ha aggiunto – prevediamo una ripresa più ampia nel 2017, ma una crescita moderata nel 2018-19, a causa del rallentamento dei consumi privati”

“Non è  falso – ha aggiunto Moscovici – che la crescita dell’Italia sia la più debole. Ma è una vera ripresa: è il messaggio che voglio lanciare agli amici italiani”. Moscovici ha osservato che “era molto tempo che non c’era una crescita così, sostenuta dalla domanda interna ed esterna. Le previsioni della Commissione – ha proseguito – sono più prudenti per gli anni successivi, ma quella per il 2019 può ancora cambiare. Quanto all’occupazione crescerà anche se con una dinamica declinante”.

Moscovici ha concluso rivendicando le scelte di “flessibilità” della Commissione. “Bisogna trovare un buon equilibrio fra la fermezza sulle regole comuni e l’uso di una flessibilità sempre basata su fatti oggettivi”.

Quanto al deficit, Moscovici ha ammesso che ci sono differenze fra le stime italiane e quelle Ue, spiegando che le ragioni sono squisitamente tecniche: “sono calcolate su basi diverse e sono divergenze che non avranno conseguenze procedurali”. In ogni caso, ha aggiunto, “il dialogo con le autorità italiane va avanti”.

“E’ sempre su basi oggettive – ha sottolineato – che abbiamo concesso la flessibilità all’Italia”. Per quanto riguarda i margini concessi  in questi anni, Moscovici ha detto di “non aver alcun
rammarico: penso a cosa sarebbe successo se non avessimo considerato che un Paese che ha avuto catastrofi naturali, ha fatto riforme strutturali, non avesse potuto beneficiare della flessibilità”.  La Commissione “è qui per questo”.

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