“Sei mesi fa crescita e investimenti erano temi estranei alla prospettiva di Bruxelles. Grazie all’iniziativa italiana, oggi l’Unione Europea è al lavoro su tre fronti: le carenze sia sul lato della domanda che sul lato dell’offerta, la necessità di spingere l’acceleratore sugli investimenti, la relazione tra l’attuazione delle riforme strutturali e la flessibilità nel consolidamento di bilancio”. A evidenziarlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in una lettera pubblicata oggi sul ‘Corriere della Sera’.
In particolare sul fronte degli investimenti, Padoan sottolinea che “la task force Bei-Commissione nata a Milano a settembre ha anticipato il piano Juncker, così che già all’Ecofin di martedì prossimo potremo valutare una massa critica di progetti sui quali far confluire le risorse”.
“Dalla recente valutazione delle leggi di stabilità dei Paesi membri dell’Unione monetaria traspare in modo netto la consapevolezza di quanto queste dimensioni delle economie nazionali siano legate tra loro e con i destini comunitari. Il lavoro della presidenza italiana – sottolinea Padoan – ha certamente contribuito a far maturare questa consapevolezza”. Il titolare dell’Economia prosegue indicando i risultati raggiunti nelle misure di contrasto a evasione ed elusione fiscale:”abbiamo raggiunto l’accordo politico per avviare lo scambio automatico di informazioni fiscali dal 2015 e martedì prossimo potremmo conseguire l’accordo per una clausola antielusiva nella direttiva che regola la distribuzione di profitti tra società di uno stesso gruppo aziendale”. Inoltre, nell’agenda dei prossimi mesi “abbiamo messo la Capital Markets Union quale passo ulteriore per l’integrazione finanziaria”, prosegue Padoan. “Questi sono sono solo gli esiti più evidenti di un lavoro negoziale che deve mettere d’accordo 28 Stati diversi. In Europa come in Italia non esistono – afferma Padoan – bacchette magiche e i risultati non si manifestano da un giorno all’altro ma il lavoro che il governo e l’amministrazione stanno conducendo con tenacia sta già contribuendo a cambiare l’orientamento del Paese e delle Istituzioni comunitarie” – ha concluso il ministro.