Attenzione anche a dimensione sociale Unione e terzo settore
Occupazione giovanile, dimensione sociale dell’unione economica e monetaria, lotta alla povertà e all’esclusione sociale, economia sociale, crescita verde: sono queste le cinque priorità in materia di lavoro e politiche sociali del semestre italiano di presidenza della Ue, presentate oggi dal ministro del lavoro Giuliano Poletti alla commissione affari sociali del Parlamento Ue. L’occupazione giovanile, ha spiegato Poletti, sarà oggetto del vertice che si svolgerà alla fine del Semestre italiano: “Il focus sarà sulle politiche macroeconomiche capaci di generare occupazione e sull’importanza di garantire qualità e sostenibilità finanziaria alla Garanzia Giovani”, per renderla una misura di “carattere strutturale” in Europa. Il tema sarà affrontato anche dal Consiglio Epsco di dicembre.
Per quanto riguarda il rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione economica e monetaria, il ministro ha ricordato che al Consiglio Informale di Milano il 17 e 18 luglio “abbiamo approfondito il dibattito politico relativo agli stabilizzatori automatici, esplorando le condizioni per l’istituzione di uno schema di sussidio di disoccupazione europeo”. Poletti ha poi sottolineato come “la crisi ci ha allontanato dall’obiettivo di ridurre di 20 milioni il numero delle persone povere ed escluse socialmente entro il 2020”, come prevedeva la strategia Europa 2020. Quindi, per “mantenere l’alto livello di ambizione” nella lotta alla povertà, “sarebbe opportuno rivedere la scelta degli indicatori adottati per monitorare il target, risultato di un compromesso allora politicamente necessario”.
Quanto all’ambizioso programma della presidenza italiana, il ministro ha sottolineato che “noi siamo coscienti che il semestre è breve ma sappiamo che è anche il primo semestre con un nuovo mandato legislativo e quindi le discussioni che riusciremo mettere all’ordine del giorno andranno oltre i mesi di presidenza”. Quindi, ha insistito, “se proponiamo questioni rilevanti non è con un’ambizione che non è cosciente dei propri limiti, ma nella consapevolezza che una buona collaborazione con le istituzioni Ue puo’ aiutarci a mettere all’ordine del giorno i temi rilevanti per il futuro Ue”.