Il Direttore: “L’accordo stipulato con l’amministrazione è scaduto, siamo convinti si possano svolgere attività significative e auspichiamo che si assista presto alla convocazione del tavolo tecnico, già entro la fine dell’anno”
Fare davvero squadra come territorio e dare maggiore ascolto alle esigenze e alle proposte degli operatori turistici. Sono questi i concetti emersi con più chiarezza nel corso dell’incontro organizzato da Confesercenti presso l’Urban center di Via Carpenino.
In apertura di lavori Fabrizio Capellini, direttore provinciale di Confesercenti La Spezia, ha immediatamente posto l’accento su uno dei grandi temi del momento, ovvero l’utilizzo del gettito dell’imposta di soggiorno da parte del Comune della Spezia. “Nel 2019 l’importo era di circa 2 milioni e i numeri ci fanno pensare che sarà simile, e forse anche superiore, anche nel corso del 2022. L’accordo stipulato con l’amministrazione è scaduto con la fine della scorsa consiliatura e stiamo attendendo l’incontro per definire le nuove modalità. Siamo convinti si possano svolgere attività significative e auspichiamo che si assista presto alla convocazione del tavolo tecnico, già entro la fine dell’anno”.
“Veniamo da una stagione che è andata al di là delle previsioni, con prospettive superiori al 2019. Questo è avvenuto soprattutto grazie agli operatori privati dell’accoglienza e del trasporto e grazie alla copiosa domanda spinta dalla voglia di tornare a viaggiare e dai risparmi messi da parte durante gli anni della pandemia. La ripresa non è merito delle amministrazioni pubbliche: senza l’apporto degli operatori turistici – ha ribadito Eugenio Bordoni, presidente provinciale di Assoturismo e Assoviaggi e vice presidente provinciale di Confesercenti – non avremmo avuto questo risultato. Le amministrazioni comunali operano ognuna pro domo sua. Abbiamo sentito parlare di Distretto turistico a partire dal 2015, abbiamo fatto anni di riunioni sulla Dmo: ma in realtà non si nota nessuna capacità di collaborazione reale. Si parla tanto di gestione di flussi: non è certo un argomento che si può affrontare come singoli Comuni… Basterebbe che si parlasse davvero di alcuni temi, come la logistica, i sentieri e il mare e auspico un dialogo fattivo su questi argomenti, a partire dal capoluogo. Anche perché con 2 milioni di euro in pancia di cose se ne possono fare molte…”.
Secondo Andrea Massalongo Leoni, presidente provinciale di Aigo Confesercenti, il vero assente è la pianificazione. “Il futuro è incerto e ci sta cadendo tutto sulla testa. Oggi i numeri sono buoni, ma gli imprenditori lavorano ragionando a 10/15 anni, qui invece non si fanno piani nemmeno a breve termine. L’esperienza delle destinazioni turistiche dice che si nasce e si cresce nel giro di una decina di anni poi si arriva all’overbooking, che è la nostra fase attuale. Se ora non si lavora per consolidare l’offerta si andrà verso la fine. Come è stato per altre mete turistiche che non hanno pianificato, per esempio le Seichelles. Dobbiamo ammettere che i turisti vengono tutti per le Cinque Terre. Nessuno chiede dei musei o delle fortificazioni. La Spezia non ha una sua identità e d’inverno tutto si spegne perché dipendiamo dalle Cinque Terre. Inoltre mi domando: quale tipo di economia è quella che fa lavorare otto mesi i giovani che poi rimangono gli altri quattro mesi sul divano alle spese di altri? Il turismo di cui ci stiamo vantando oggi non assicura un futuro ai nostri figli”.
Massalongo ha proseguito lamentando l’assenza delle corse serali dei mezzi pubblici, le ore di attesa che bisogna fare al Pronto soccorso in caso di necessità… “Il turismo non è solo la camera d’albergo o l’appartamento. È anche tutto l’insieme dei servizi. La città non è curata: bisogna tagliare l’erba lungo le scalinate storiche. La risposta è che non c’è personale. Lo si assuma, ci sono le risorse dell’imposta di soggiorno, per esempio. Il rischio più grande è il passaparola negativo. Oggi, più ancora di prima, contano le review: il declino inizia quando chi viene per le meraviglie del luogo non trova servizi. Dico sempre che manca un piano turistico che è cosa diversa da un mero calendario di eventi più o meno attraenti ….”
Ultima parola alla guida turistica Maria Ida Cappellini, presidente provinciale di Federagit Confesercenti, che ha riportato i principali disagi patiti dai turisti e da chi li accompagna.
“Ci sono ancora grossi problemi con la collocazione e l’organizzazione degli stalli dei bus turistici. Trent’anni fa a Vienna ovviavano al problema dell’accesso dei mezzi nelle zone di imbarco tramite una persona che, dotata di radiolina, chiamava i pullman uno alla volta. È un metodo semplice, che si può replicare facendo pagare qualcosa di più per la sosta e creando un posto di lavoro. Invece – ha constatato con amarezza Cappellini – qua agli autisti si dice: gira finché non trovi. Creando smog, caos e traffico.
Ci sono poi stranezze come i bus di linea Manarola-Firenze, che fermano alla Spezia e possono andare a prendere i turisti in stazione, mentre gli altri devono fare una camminata sino a Viale Fieschi, magari persone anziane dopo una giornata già stancante. E quando ci sono le partite dello Spezia? Un disastro. E non parliamo dei treni: sono tutti al binario 7 negli orari di punta: è praticamente impossibile muoversi in stazione in quei momenti. L’altro parcheggio, quello del Palasport, non è servito da una navetta e costringe gli autisti a rimanere tutto il giorno senza un bagno e un punto di ristoro”.