Intanto la crisi divora il settore: in due mesi spariti più di 4.700 tra alberghi, ristoranti e bar
La Pasqua 2013 non porterà la sperata ripresa del turismo. Anzi, è vera e propria emergenza: sulla base delle prenotazioni ricevute, gli imprenditori del settore prevedono una festa all’insegna dell’austerity, caratterizzata da un calo generalizzato di partenze ed arrivi rispetto allo stesso periodo del 2012. E’ questo il quadro che emerge dalle rilevazioni condotte da Confesercenti sugli imprenditori associati. La crisi colpisce la voglia di viaggiare degli italiani, manifestandosi in un vistoso calo (-20%) delle prenotazioni. Ma anche gli arrivi di stranieri languono: mentre per le città d’arte di fama internazionale, come Roma, Firenze e Venezia, si prevedono flussi di visitatori più o meno in linea con quelli registrati nel 2012, dalle località minori gli imprenditori delle strutture ricettive segnalano alte percentuali di stanze vuote, con punte del 50%. Una magra prospettiva, che non porta il rimbalzo positivo sperato dagli imprenditori e che non riesce a invertire il trend negativo che sta investendo le imprese che gravitano intorno al turismo: nei primi due mesi del 2013, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, il settore dell’alloggio e della somministrazione registra un saldo tra chiusure e aperture di attività negativo per 4.700 unità.
PREVISIONI SUL TURISMO IN USCITA
1- Viaggi, calano le prenotazioni e crollano i fatturati: flessioni fino al 40%.
Il detto “Pasqua con chi vuoi” sembra perdere vistosamente colpi. Secondo le rilevazioni Confesercenti sulle agenzie di viaggio, le prenotazioni di vacanze fuori degli italiani appaiono in deciso calo: per ora la flessione registrata è del 20%, da cui consegue la previsione di un vero e proprio crollo dei fatturati, da un minimo del 30% a un massimo del 40%. La spesa media per il viaggio di Pasqua, quest’anno, si aggira intorno alle 300-400 euro per una vacanza di 4-5 giorni e di 200-300 euro per quella di tre giorni. Le famiglie interessate a una settimana di vacanza in mete a lungo raggio spenderanno fino a 8000 euro.
2- Italiani in vacanza: tra le scelte crescono Messico e Namibia. Grandi capitali europee battute dal low-cost. Crociere resistono grazie al 2×1.
L’Italia dei viaggiatori in cerca di un break “estero” dal lavoro si spacca in due: chi può spendere sceglie i viaggi a lungo raggio. Questi segnalano una sostanziale tenuta, soprattutto per quanto riguarda le rotte che portano in Messico, negli Usa e in alcuni Paesi africani come la Namibia. Chi ha meno disponibilità economiche, invece, si concentra sulle mete low cost europee, schivando le più blasonate – e costose – capitali del vecchio continente come Barcellona, Parigi, Londra e Madrid. In calo anche le crociere nel Mediterraneo, che riescono però a contenere le perdite con un’offerta commerciale quanto mai aggressiva, con il ricorso a formule invitanti come il 2 per 1 (due persone al costo di una): promozioni che permettono con 399 euro a settimana, ad esempio, di lasciare a terra le preoccupazioni del lavoro e del bilancio familiare, grazie al costo contenuto.
PREVISIONI SUL TURISMO IN ENTRATA
1- Alberghi, nessuna svolta in arrivo: si teme contrazione del 10-15% delle presenze.
Previsioni grigie arrivano anche dagli alberghi italiani: secondo le stime degli imprenditori della ricezione, a Pasqua non ci sarà nessun rimbalzo positivo delle presenze. Anzi, si prevede una riduzione globale nell’ordine del 10-15% degli arrivi di non residenti verso le strutture ricettive del nostro Paese. Si registrano, però, grandi differenze a livello locale. Mentre le previsioni di arrivo per le grandi città d’arte del nostro Paese (come Roma, Venezia e Firenze) sono in linea con i flussi registrati lo scorso anno, le località minori vivono la crisi in modo più pesante: gli imprenditori ci segnalano un aumento della percentuale di stanze non prenotate, in alcune zone fino al 50%. Molti campeggi e balneari, che iniziavano la stagione proprio con la Pasqua, hanno addirittura rinviato l’apertura.
2- Crisi allarmante per alloggio e somministrazione, in due mesi sparite 4.732 aziende.
I turisti in entrata – e gli italiani che rimangono nel Paese – questa Pasqua avranno a disposizione meno servizi ed opportunità. La crisi economica e la mancanza di fiducia stanno infatti decimando le imprese dell’alloggio e della somministrazione, siano esse strutture ricettive, ristoranti o bar. Secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, nel corso dei primi due mesi del 2013 il saldo tra aperture e chiusure vede scomparire 4.723 aziende, con risultati negativi in tutte le Regioni italiane. In particolare, si perdono 2.298 ristoranti, 1.933 bar e 492 tra le imprese attive nell’alloggio e nel catering.
Alloggio e somministrazione – Iscrizioni e cessazioni, I bim. 2013 |
|||
Regione |
Iscrizioni |
Cessazioni |
Saldo |
Piemonte |
175 |
648 |
-473 |
Valle d’Aosta |
15 |
23 |
-8 |
Lombardia |
445 |
1.029 |
-584 |
Trentino Alto Adige |
61 |
188 |
-127 |
Veneto |
185 |
583 |
-398 |
Friuli-Venezia-Giulia |
61 |
181 |
-120 |
Liguria |
87 |
277 |
-190 |
Emilia-Romagna |
156 |
663 |
-507 |
Toscana |
137 |
545 |
-408 |
Umbria |
22 |
108 |
-86 |
Marche |
40 |
193 |
-153 |
Lazio |
210 |
557 |
-347 |
Abruzzo |
46 |
194 |
-148 |
Molise |
15 |
47 |
-32 |
Campania |
253 |
555 |
-302 |
Puglia |
171 |
415 |
-244 |
Basilicata |
17 |
60 |
-43 |
Calabria |
69 |
251 |
-182 |
Sicilia |
78 |
327 |
-249 |
Sardegna |
52 |
174 |
-122 |
TOTALE ITALIA |
2.295 |
7.018 |
-4.723 |