Diminuiscono anche le gite scolastiche. Resistono città d’arte e crociere, in crescita turismo religioso e viaggi di nozze”
L’incertezza, climatica ed economica, rallenta l’avvio della stagione turistica estiva 2013, secondo le rilevazioni condotte da Assoviaggi-Confesercenti tra le agenzie di viaggio associate.
“Il 2013 – spiega Assoviaggi in una nota – si sta caratterizzando con il perdurare di una situazione climatica non favorevole; in aggiunta, la situazione di permanente incertezza istituzionale e lo scarso interesse delle istituzioni al settore del turismo hanno creato un clima di ulteriore rallentamento delle prenotazioni, riducendo al massimo i fatturati delle imprese turistiche con rischio evidente di chiusura dell’attività”.
“Il settore – continua l’Associazione – manifesta anche quest’anno una sofferenza determinata dalla crisi economica con un’ulteriore flessione rispetto all’estate 2012; le agenzie registrano una flessione dei fatturati per il perdurare di una classe politica incapace di dare risposte ad un settore potenzialmente in grado di diventare la vera industria del Paese Italia. Abbiamo la certezza, non più la sensazione, di essere abbandonati a noi stessi, ad una deriva con poche prospettive future. In alcune realtà territoriali, come ad esempio la Sicilia, vi è un trend decisamente negativo: la chiusura di diversi villaggi turistici, la crisi economica e le ultime elezioni amministrative hanno contribuito a far registrare una flessione del 40% di prenotazioni rispetto all’anno precedente”.
Prenotazioni a rilento, in flessione rispetto al 2012 sia per l’incoming (-15%) sia per l’outgoing (-7%).
“Le richieste vanno a rilento rispetto all’anno precedente. Molti clienti – segnalano le agenzie – chiedono informazioni, ma posticipano la conferma delle vacanze. Le condizioni climatiche non aiutano nella scelta della destinazione, mentre l’incertezza nei confronti della possibile applicazione di Imu e Tarsu costringono le famiglie a valutare attentamente la situazione economica prima di prendere la decisione finale. Sia per quanto riguarda l’incoming che per l’outgoing registriamo un ritardo significativo sulle richieste, con dati che confermano l’andamento negativo rispetto all’estate 2012, con un turismo in outgoing a meno 7% e per l’incoming a meno 15%.
Incoming: bene turismo religioso e crociere. Tiene turismo sociale ma è allarme agenzie ‘improvvisate’.
In uno scenario di flessione generalizzata, da segnalare la prestazione controtendenza del turismo religioso, che sconta ancora l’effetto del nuovo Pontefice e permette di registrare un incremento a Roma, ed in città d’arte in genere. In crescita anche il turismo legato alle liste di nozze. Altro aspetto importante per l’incoming sono le crociere che si confermano in controtendenza rispetto al generale trend negativo, contribuendo al flusso di turisti stranieri che, scegliendo le crociere del mediterraneo, visitano le diverse località turistiche vicine ai porti di attracco delle navi.
Per quanto riguarda il turismo sociale il settore registra ancora una tenuta e, pur avendo ridotto la disponibilità di spesa, continua a manifestare la necessità di vacanza. Purtroppo tale tipologia di vacanza non passa attraverso l’intermediazione o organizzazione di viaggi, ma in forma latente viene movimentato da una schiera di improvvisate figure non professionali ed Onlus, che evadono il fisco e non sono garanti della sicurezza del turista (turismo abusivo).
Outgoing: gruppi più piccoli, spesa in contrazione: 600/700 euro per viaggi a medio raggio.
Nel 2013 abbiamo assistito al ridimensionamento dei gruppi outgoing, adesso raramente formati da più di quindici partecipanti. Un dato che comporta una riduzione della redditività e del range di iniziative possibili. Si sono anche ridotte le richieste delle gite d’istruzione anche a causa delle rinunce dei professori ad accompagnare gli alunni. In generale, si assiste alla ricerca del prezzo più basso, con scarsa attenzione alla destinazione ed alla qualità dei servizi. Per i viaggi a medio raggio il budget si è attestato sui 600/700 euro, mentre per il lungo raggio si registrano budget massimi di 3000 euro. Con questi dati di spesa vi sono reali difficoltà di fare fatturato, in funzione dei costi di gestione sempre maggiori, e sarà necessario fare scelte drastiche, come ridurre i costi fissi attraverso la riduzione del personale. Il livello di turismo di lusso invece non risente della crisi.
Destinazioni: Spagna regina, tengono Italia e Isole greche. Male Egitto, si salva solo Sharm. La politica commerciale aggressiva tiene a galla le crociere.
Per quanto riguarda le richieste di vacanza, gli italiani orientano le proprie preferenze per le capitali europee, anche se in flessione, dovuta anche al fai da te, cioè alla possibile prenotazione tramite internet dei clienti internauti. Spesso la tutela per il cliente sulle prenotazioni internet non sono garantite. Infatti, internet non garantisce ancora il pacchetto costruito in forma autonoma tramite il sistema web. Per quanto attiene la scelta culturale del viaggio le città che vanno per la maggiore sono (Parigi, Londra, Barcellona), per le vacanze mare le scelte prevalenti sono per l’Italia e le isole Greche; la Spagna con le sue isole Baleari, tengono come destinazione e sono tra le più richieste. Si riscontra un calo delle vacanze studio, in particolare all’estero prediligendo scelte più indirizzate sull’Italia scuole. Altra destinazione con difficoltà a partire è l’Egitto, tiene relativamente le località balneari tipo Sharm. In controtendenza il lungo raggio con gli Stati Uniti, probabilmente anche per il favorevole cambio con il dollaro; le crociere tengono per la politica commerciale aggressiva dettata dall’abbassamento dei costi”.
Le agenzie di viaggio a Governo e Parlamento: “lottare contro l’abusivismo nel settore”
In uno scenario negativo come quello attuale, spiega Assoviaggi, è necessario un intervento contro l’abusivismo nel settore, malcostume che crea evasione e non tutela i clienti. Secondo il Presidente Amalio Guerra, un primo passo sarebbe “uniformare con correzioni il codice del turismo: questo creerebbe i presupposti giusti. Combattere l’abusivismo significa che le istituzioni ai vari livelli devono avere gli strumenti chiari e i mezzi per fare le dovute verifiche di chi opera nel sommerso”. E’ inoltre indispensabile “scongiurare l’applicazione dell’aumento dell’IVA, semplificazione fiscale e contabile e regolamentare il web: nella vendita online devono valere le regole e i principi di garanzia nei confronti del cliente che applicano le agenzie di viaggio”.