Spicca la crescita degli acquisti online: + 7,4% in valore rispetto ad aprile 2023
Vendite al dettaglio in frenata ad aprile, con una dinamica che resta debole: a pesare, secondo quanto rileva la stessa Istat, è la differente collocazione della Pasqua – quest’anno caduta in marzo – con un calo registrato di -1,9% in valore e -3,3% in volume, a causa principalmente della flessione (-4,9 /-7,3%) degli alimentari. Ma non si può certo tirare un sospiro di sollievo: nonostante la bassa inflazione, con un deflatore medio stimato dall’Istituto dell’1,4%, la spinta alle vendite poteva essere migliore.
Così Confesercenti commenta le stime diffuse oggi da Istat sul commercio al dettaglio di aprile.
Anche considerando il primo quadrimestre, emerge un dato in volume negativo (-1,2%) che vale, seppur in misura differente, sia per la grande che per la piccola distribuzione: tra gennaio ed aprile, infatti, la GDO registra un -0,4% in volume, mentre per le piccole operanti su piccole superfici la perdita rilevata è -2,2%, con un calo del -2,8% per le imprese fino 5 addetti.
Lo scenario rimane dunque incerto, ed i piccoli esercizi continuano a veder erose le proprie quote di mercato mentre spicca la crescita degli acquisti online: il commercio elettronico segna in valore un +7,4% ad aprile rispetto allo scorso anno. Una crescita continua per gli acquisti online: secondo nostre stime, lieviteranno del +13% nel corso del 2024, a cui corrisponde, invece, un rischio desertificazione commerciale sempre più forte per le economie dei nostri territori.
Nei primi tre mesi del 2024, rileviamo infatti la scomparsa di quasi diecimila imprese del commercio al dettaglio, per una media di oltre quattro negozi in meno ogni ora. Per questo serve una nuova politica europea, oltrechè nazionale, in grado di fornire strumenti adeguati a sostegno delle imprese di prossimità, mirate a creare un ambiente più equo e competitivo, garantendo pari condizioni fiscali e il rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza, ponendo fine agli enormi squilibri rispetto alle grandi piattaforme digitali.