In incremento sul territorio provinciale, le agenzie di compra/vendita immobiliari condotte da donne. Incidono la flessibilità degli orari e la forte predisposizione ai rapporti interpersonali. Soprattutto il fatto di riuscire ad ispirare maggior fiducia e quindi meglio fidelizzare il cliente, in un settore in cui la fidelizzazione risulta difficile
Alle spalle, un 2014 contrassegnato da forti difficoltà per le agenzie immobiliari del territorio. Non solo perché il mercato è rimasto parco di movimenti significativi, nonostante lievi segnali di ripresa, ma anche e soprattutto per la chiusura di ben 67 attività livello provinciale. Un crollo mai registrato nell’ultimo decennio. C’è però un dato in controtendenza significativo e confortante anche in vista dell’imminente 8 marzo: quello relativo, in termini percentuali, al numero di imprese femminili nel settore che segnano un interessante incremento.
Stando ai dati del Centro studi e Statistiche della Camera di Commercio di Modena, elaborati da ANAMA Confesercenti, il numero di agenzie immobiliari nella nostra provincia è sceso nel 2014 a 443, contro le 510 del 2013. In termini percentuali la flessione è del 13%. Negativo poi anche il saldo di iscrizioni e cessazioni: le nuove agenzie iscritte risultano essere 32 (nel 2013 sono state 69), mentre le cessate 50 (nel 2013 si sono fermate a 44): 18 attività in meno. Sorprende però il dato relativo alle imprese condotte da donne che aumentano, leggermente, rispetto alle maschili: ora, rappresentano più del 25% del totale, contro il 24% circa dell’anno precedente. “In una fase in cui le compravendite stentano ancora a ripartire in modo significativo e in un mercato più ristretto per tutti – sostiene Vittorio Coen, direttore provinciale di ANAMA, l’Associazione degli agenti immobiliari aderenti a Confesercenti – sono proprio i numeri relativi alle ‘quote rosa’ a stupire. Da qualche anno abbiamo notato, anche nei corsi preparatori all’esame, una lenta ma continua e crescente presenza di donne desiderose di diventare agenti. Se pensiamo al fatto che quello della intermediazione immobiliare è sempre stato considerato un settore tradizionalmente maschile, oggi dobbiamo prendere atto che nella nostra provincia un agente immobiliare su quattro è donna”.
A svelare i motivi per cui le donne sono attratte da questa professione è stato un sondaggio condotto da ANAMA in collaborazione con il CNIF, il Coordinamento dell’Imprenditoria femminile di Confesercenti tra le agenti immobiliari associate. “E’ emerso con chiarezza – spiega Isa Tosi, responsabile CNIF – come questa professione, nonostante le oggettive difficoltà del momento economico, si coniughi meglio al femminile per alcune doti peculiari delle donne: maggiore capacità di ascolto delle esigenze della clientela, migliore propensione alle relazioni interpersonali e soprattutto una superiore capacità di adattamento ai cambiamenti dettati dalla crisi. Per ultimo, ma ugualmente importante, è il poco impegnativo investimento iniziale per avviare l’attività”.
IL SONDAGGIO – E’ stato condotto nel febbraio 2015 su di una trentina circa di agenti donne; la maggior parte delle quali titolare o contitolare dell’agenzia immobiliare in cui lavora (76%), è sposata con figli (78%) e ha scelto questa professione per: la flessibilità degli orari (90%), la particolare predisposizione ai rapporti interpersonali (84%); in qualche caso anche per il poco impegnativo investimento finanziario iniziale (42%). La percentuale di agenti che dichiarano di riuscire a conciliare le esigenze professionali con quelle private e famigliari si attesta al 95%; mentre quelle che dichiarano di sentirsi agevolate per il fatto di essere donne sono state il 68%: soprattutto per la ragione che riescono ad ispirare maggiore fiducia e quindi meglio fidelizzare il cliente, in un settore peraltro in cui la fidelizzazione è difficile per definizione. Infine alla domanda ‘Se consiglierebbero ad una figlia o ad un’amica questa professione’, il 47% ha risposto ‘sicuramente sì’ mentre il 53% pur rispondendo affermativamente, ha precisato ‘a certe condizioni’.
“L’esito del sondaggio – dice Roberta Boni, agente immobiliare e home stager – non mi sorprende. perché sono sempre stata e resto convinta che questa professione si esprima meglio al femminile. Ritengo che le donne, grazie in particolare alla sensibilità che riescono ad esprimere, prima e meglio sono in grado di identificarsi nelle esigenze dei clienti e quindi a consigliare la soluzione abitativa più adatta. Chi tra le donne ha forti motivazioni, oltre a caratteristiche personali adeguate ritengo possa, anche se non più in età giovanile cimentarsi in questa professione, pure come nuova opportunità lavorativa.”