Sono all’incirca un centinaio. Una realtà economicamente rilevante che a Catania, come nel resto d’Italia, ha avuto una forte espansione a partire dal 2006, anno dell’istituzione. Eppure da sempre le parafarmacie e i farmacisti titolari delle stesse, regolarmente iscritti all’ordine, non godono degli stessi diritti dei colleghi. Le oltre 30 strutture aderenti a Confesercenti Catania chiedono ancora una volta all’amministrazione etnea di non utilizzare due pesi e due misure e di equiparare le farmacie alle parafarmacie includendole nel progetto annunciato pochi giorni fa, ovvero di coinvolgerle nel sistema di prenotazione e erogazione di visite specialistiche. <<Le nostre strutture sono moderne e forse ancora più idonee a offrire un servizio simile per la clientela – spiegano il direttore di Confesercenti Catania, Salvo Politino e il responsabile etneo dell’Anpi , l’associazione nazionale delle Parafarmacie, Sandra Di Bartolo – Eppure siamo stati estromessi. In tutti questi anni ci siamo sentiti esclusi e trattati come farmacisti di serie B. E’ arrivata l’occasione per l’amministrazione di offrire uguali opportunità a professionisti che ogni giorno prestano servizio alla comunità con dedizione e serietà. Chiediamo dunque di essere convocati il prima possibile ribadendo la nostra volontà nel mettere a disposizione strutture, personale e competenze.