Filippo Donati, Presidente di Assohotel Emilia Romagna: “La nostra riviera continua a rappresentare una formidabile opportunità in termini di occupazione, in particolare giovanile”
Per molte persone lavorare nel turismo nella costa romagnola rappresenta ancora un valore e una possibilità di impiego e arricchimento del proprio curriculum professionale. Lo si deduce dall’analisi dei profili degli oltre 200 candidati al primo Working in Tourism, l’evento, organizzato da Confesercenti e Cescot Lavoro a Riccione, che mette in contatto con più di 50 imprese della riviera alla ricerca di personale in diversi profili aziendali.
Chi ha inviato la propria candidatura e relativo curriculum, appartiene a tutte le fasce d’età: il 25% ha dai 30 ai 40 anni, il 22% dai 41 ai 50 e il 13% ha più di 51 anni. Son ben rappresentati, però, anche le fasce più giovani con poco più del 30% che ha dai 21 ai 30 anni (quasi un 12% che ha dai 21 ai 25 anni e poco più del 18% che ha dai 21 ai 25 anni) e un 9% dai 16 ai 20 anni. Quasi la metà (49,5%) possiede un diploma e poco più del 30% (30,9) una laurea triennale o del vecchio ordinamento, mentre quasi un 15% è in possesso della licenza di scuola media. L’82% delle persone provengono dall’Italia, con una folta presenza di romagnoli (67%) ma con provenienze da 11 regioni diverse; a questi si aggiungono un 16% di provenienza extracomunitaria e un 2% di provenienze da Paesi dell’Unione Europea. La parità di genere è assoluta con un numero identico di candidati maschi e femmine.
“Le candidature ricevute – afferma Fabrizio Albertini, albergatore e Vice-Presidente di Assohotel Emilia Romagna – ci fanno ben sperare sul fatto di riuscire a soddisfare le richieste di personale delle imprese turistiche della riviera e ci incoraggiano a proseguire nella strada che abbiamo intrapreso, come associazione, di cercare di favorire al massimo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro in questo settore. È un servizio che intendiamo fornire agli associati in modo sempre più deciso, affiancando anche all’incontro, percorsi formativi qualificanti e azioni di orientamento efficaci”.
Tuttavia, da un’indagine condotta da Confesercenti e Assohotel Emilia Romagna emerge che la stragrande maggioranza delle imprese turistiche della costa romagnola pensa che avrà difficoltà nel reperire il personale necessario ad affrontare la stagione estiva alle porte: ben l’83% degli intervistati ha manifestato questa certezza. Una situazione che si era già presentata durante la stagione 2018 e che per il 48% delle imprese si ripeterà nella stessa misura anche nel 2019, mentre per un altro 48% la previsione è che queste difficoltà aumentino.
Le difficoltà maggiori, nella ricerca del personale, riguardano la mancanza di competenze adeguate per il lavoro che si dovrà svolgere (66% dei casi); la poca disponibilità ad affrontare orari di lavoro ‘atipici’ (come il lavorare nei week-end o nelle giornate festive – 52% dei casi); trovare persone motivate e interessate alla tipologia di lavoro offerto (48% dei casi); la poca esperienza (30% dei casi) o la poca disponibilità a svolgere le mansioni più semplici (27% dei casi). Le mansioni in cui le difficoltà a reperire personale sono maggiori, sono quelle dell’addetto alla sala e al bar (66%), alla cucina (55%), ai piani (26%) ma anche alla spiaggia per quanto riguarda gli stabilimenti balneari (21%).
Lo strumento di ricerca e selezione del personale rimane ancora legato a quello classico del passaparola da fonte di colleghi o parenti (87%), seguito da annunci e inserzioni sugli strumenti di comunicazione tradizionale (49%) e dalle associazioni di categoria e dei loro centri di formazione (34%). Un ruolo importante, tuttavia, lo giocano anche le autocandidature (32%) anche se quest’anno questo si dimostra un canale un po’ più ‘fiacco’ del passato. La difficoltà nel reperire personale qualificato si rivela, comunque, un ostacolo serio allo sviluppo delle aziende (denunciato nel 26,4% delle imprese intervistate) anche se ha un peso di gran lunga inferiore al costo del lavoro troppo elevato (58,5%), dei costi di gestione troppo alti (54,7%), della troppa burocrazia (30,2%).
“La nostra riviera – afferma Filippo Donati, Presidente di Assohotel Emilia Romagna – continua a rappresentare una formidabile opportunità in termini di occupazione, in particolare giovanile, ma occorre che lavorare nel turismo torni ad essere recepito come un valore e che si creino le condizioni per agevolare l’incontro fra domanda e offerta, in particolare verso le tante imprese a gestione familiare che rappresentano ancora la vera ricchezza della nostra realtà”.